Guagliò è davvero l'immagine di Expo Milano? Stupida provocazione ed ennesimo insulto alla cultura e all'identità lombarda

“Il fatto che Milano e i Lombardi debbano essere rappresentati davanti agli occhi del mondo, in una vetrina a rilevanza globale quale è Expo 2015, da una mascotte con un nome napoletano, è una stupida provocazione per guadagnare i titoli di stampa e l’ennesimo insulto all'identità lombarda. C’è qualcuno che crede davvero che la capitale economica possa identificarsi in un pupazzo di nome Guagliò? Nascondersi dietro il fatto che la proposta è arrivata dai bambini è un atto di sciacallaggio: le colpe sono della giuria”. Questo il commento di Alberto Rivolta, Segretario Provinciale della Lega Nord di Monza e Brianza, dopo l’anticipazione del nome della prima delle 11 mascotte di Expo.
“Se si voleva trovare un riferimento nel nome della mascotte all'immagine della stessa, cosa c’era di meglio di “Bagaj”, che in lombardo occidentale significa “ragazzo” e che contiene la parola “aj” che nella nostra lingua significa “aglio”, elemento presente nella rappresentazione grafica della mascotte? Invece sono stati utilizzati addirittura dei bambini, vittime inconsapevoli della desertificazione culturale identitaria lombarda, e anche brianzola, volutamente perseguita da decenni dallo Stato italiano, per cercare di giustificare un gesto ingiustificabile” afferma Rivolta
“Scelte come questa non sono altro che il frutto del criminale annientamento delle culture locali per creare una immaginaria ed antistorica identità italiana, tra l’altro oggi a sua volta erosa dalla progressiva islamizzazione e neo-europeizzazione dei Paesi. L’ennesimo attacco di stampo mediterraneo al sentimento identitario padano-alpino è l’ultima dimostrazione di quanto la sopravvivenza stessa della civiltà e della cultura lombarda non sia minimamente compatibile con questo Paese, nel quale la nostra gente viene sfruttata economicamente e soggiogata culturalmente” prosegue Rivolta “E’ giunto quindi il tempo di salutarlo definitivamente. L’unica strada da seguire è quella della autodeterminazione per la piena e compiuta indipendenza”.
Ora ci aspettiamo di trovare nelle altre mascotte nomi in lingua lombarda, veneta, piemontese, emiliana, romagnola, friulana” conclude Rivolta “Staremo a vedere. Ma se il buon giorno si vede dal mattino…”
fonte http://monzaebrianza.leganord.org/