sabato 2 maggio 2020

PER COPRIRE LE INEFFICIENZE DELL’INPS LO STATO ACCUSA LE REGIONI


Sono oltre 8 milioni i lavoratori con rapporti di lavoro sospesi, con domande di integrazioni salariali fatte direttamente all'INPS, senza passare dalle regioni. Solo 5 milioni di essi hanno ricevuto l'assegno, tutti quelli a cui è stato pagato l'assegno direttamente dal datore di lavoro che ha anticipato ciò che glia crebbe dovuto erogare INPS. I restanti 3 milioni sono ancora in attesa che l'ente di Stato provveda nonostante che il decreto cura Italia, come ha ammesso dallo stesso Conte, prevedesse che l'INPS saldasse il dovuto entro il 15 aprile. Inoltre, ci sono i quasi tre milioni i lavoratori interessati che aspettano il sostegno del FIS gestito solo da INPS. Il fondo di integrazione salariale in favore dei lavoratori in aziende con più di cinque dipendenti, compresi gli apprendisti, nel semestre precedente la data di inizio delle sospensioni o delle riduzioni di orario di lavoro. Il FIS eroga, inoltre, l'assegno ordinario in favore dei lavoratori dipendenti di datori di lavoro che occupano mediamente più di quindici dipendenti, compresi gli apprendisti, nel semestre precedente la data di inizio delle sospensioni o delle riduzioni di orario di lavoro. Infine, ci sono i cassaintegrati delle imprese al di sotto dei 5 dipendenti la cui istruttoria è demandata alle regioni insieme alla gestione di decine di migliaia di pratiche di piccole e micro-imprese anche se poi è sempre INPS che deve pagare le indennità.

Regione Lombardia istruisce le sole domande di cassa integrazione in deroga per le imprese sotto i 5 dipendenti: sono oltre 66.000 per circa 200.000 lavoratori che nel frattempo possono andare in banca a chiedere l'anticipazione sociale della cassa integrazione fino a 1.400 euro forfettari. Sul sito regionale sono pubblicati quotidianamente i decreti inviati all'INPS. Al 29 aprile erano 20.216 di cui ne sono state autorizzate da INPS 4.765.  La Lombardia ha dovuto gestire situazioni ben più complesse e differenziate rispetto altre Regioni anche per effetto del susseguirsi dei decreti del Governo che hanno diviso il territorio lombardo in 'zone rosse e gialle' con effetti giuridici diversi proprio sulla gestione della Cassa Integrazione in deroga. In Lombardia, i cassaintegrati, grazie alla garanzia di Regione, possono chiedere l'anticipazione sociale delle indennità presentando la richiesta di cassa fatta dai datori di lavoro, in modo da velocizzare al massimo la pratica. Nella sezione dedicata al lavoro del sito internet di Regione Lombardia, i lavoratori sospesi dal lavoro possono trovare la copia della richiesta di cassa integrazione fatta dai loro datori di lavori da portare con sé nelle filiali delle banche in cui vanno a chiedere l'importo dovuto, assieme alla circolare ABI, a scanso di ogni equivoco.